Il Profeta come Mosè


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Passi dalla Bibbia che testimoniano l’avvento del Profeta Muhammed

(che la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui)

Dio si rivolse a Mosè (pace su di lui): “Io susciterò loro un Profeta, come te, di mezzo ai loro fratelli, e metterò le Mie parole sulla sua bocca, ed egli annunzierà loro tutto quello che Io gli avrò comandato (Deuteronomio 18:18)”

1) I “fratelli” degli Israeliti (cioèi discendenti di Abramo attraverso Isacco) sono gli Ismaeliti (cioè i discendenti di Abramo attraverso Ismaele). Gesù non poteva essere il Profeta promesso in Deuteronomio 18:18, poiché era anch’egli Israelita. Altrimenti ci sarebbe stato scritto: “Un Profeta tra voi”.

2) Muhammad (che la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui) non è forse ‘come Mosè’? Se questo non viene accettato, la promessa è ancora incompiuta.

Lo schema seguente confronta i due Profeti

(fonte: “Al- Ittihad”, gennaio-marzo 1982, pag. 41)

 

Mosè

(pace su di lui)

Muhammed

(pace e benedizioni su di lui)

Gesù

(pace su di lui)

Nascita

naturale

naturale

eccezionale

Vita familiare

sposato con prole

sposato con prole

celibe

Morte

naturale

naturale

eccezionale

Carriera

Profeta e Capo di stato

Profeta e Capo di stato

Profeta

Emigrazione forzata in età adulta

a Medyna

a Medina

nessuna

Scontri con nemici

Persecuzioni e battaglie

Persecuzioni e battaglie

persecuzioni

Risultato degli scontri politici

Vittoria morale e bellica

Vittoria morale e bellica

nessuna

Ricette una Scrittura o Rivelazone Divina

Torah

Corano

Vangelo

Natura degli insegnamenti

Spirituale e legale

Spirituale e legale

Spirituale

Accettazione da parte del proprio popolo

Rifiutato poi accettato

Rifiutato poi accettato

Rifiutato dalla maggioranza degli Israeliti


 

3) Il Deuteronomio (18:19) specifica che Dio porrà le Sue parole “nella sua bocca”; così infatti la Rivelazione divina giunse attraverso Gabriele, e Muhammad (che la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui) ripeté la Rivelazione (le parole di Dio stesso) oralmente così come l’aveva appresa da Gabriele (su di lui la pace) ai suoi Compagni, senza aggiungere, togliere o cambiare una sillaba.

Il Deuteronomio afferma anche:

“Ed avverrà, che se uno non ascolterà le parole che egli dirà in Nome Mio, Io stesso gliene renderò conto (Deuteronomio 18:19).”

Nel Corano, 113 capitoli (Sure) su 114 cominciano con “Nel Nome di Allah, il sommamente Misericordioso, Colui che dona misericordia”.

Inoltre, nel lavoro di tutti i giorni, i Musulmani cominciano ogni azione in questo modo.

I Musulmani non dicono “Nel Nome di Dio”, ma seguono il comandamento contenuto in Deuteronomio 18:19 che specifica “Nel Nome Mio”, ed il Suo Nome è Allah. Ed essendo il Suo Nome proprio, esso non è soggetto a genere, come “dio” o “dea”, né possiede una forma plurale, come “dio” e “dèi”. I Cristiani dicono: “Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Si può notare che coloro che non ascolteranno il Profeta promesso in Deuteronomio 18:18, o coloro che lo negheranno, verranno puniti. Questo corrisponde ad alcuni passaggi del Sublime Corano, ad esempio:

Invero, la religione presso Allah è l’Islâm” (Corano, Interpretazione del significato, Sura III, Āl-Imrân, v.19)

Chi vuole una religione diversa dall’Islâm, il suo culto non sarà accettato e nell’Altra vita sarà tra i perdenti” (Corano, Interpretazione del significato, Sura III, Āl-Imrân, v.85)

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